mercoledì 25 giugno 2014

il cappio sul collo lento si stringe rubando ossigeno e speranze. percezione seducente. come un pipistrello ondeggio ma appeso a testa in su. adoro i miei sorrisi perversi. solitari morbosi e perversi. la gente quando è sola, persa, abbandonata, sta male. a me spesso viene da sorridere. e questi sorrisi li adoro. con la punta della mia lingua immaginaria assaporo una piccola morte presagita. accarezzo mentalmente le mie ossa. sapore di paradiso. o di inferno, boh. voglia di pugnalarmi il costato. e sanguinare. adorabile sensazione. non voglio essere salvato o tollerato. mi brucio ma senza fiamme, solo tizzoni ardenti irrequieti sotto pelle.  mi sento un dio. magro, fragile, scheletrito. un dio solitario. se volete baciate la mia pelle, sono una statua lignea, un dipinto secentesco, un’icona bizantina, un bassorilievo di un pulpito silenzioso. 

3 commenti:

Ape A. ha detto...

dio di illusioni

Ape A. ha detto...

post scriptum: mi piace come scrivi e quello che scrivi. Dixi.

ilbattelloebbro ha detto...

per quel che mi riguarda, il complimento perfetto. grazie