voglia
di buio di battelliano silenzio antimondo di solitaria panchinetta autunnale.
essere libero nel mio nero privo di cazzate. un tuffo nel non-mondo. assenza
dei pensieri che impregnano l’aria e il terreno e i silenzi ultraterreni. ho il
viso struccato barbetta lunga nelle vene sangue bianco. adoro affondare nel mio
denso torbido tenebroso nero tutto petrolio e silenzio. e mentre sprofondo
mentre colo a picco percepisco le mille sfumature colorate donate dagli ultimi
brandelli di luce. prima che cali il sipario di spesso velluto nero.
prima
del buio nero zero più assoluto alcune invisibili microbollicine colorate che
col dito (o lo sguardo) faccio scoppiare e dalla silente deflagrazione nubi e
piccole piogge di parole che come scintille di colorati fuochi artificiali
danzano prima di accasciarsi al suolo spegnendosi.
il vuoto
è volo l’assenza di tutto un paio di ali. chi dice che ci si debba curare dal
niente? perché mettere gli occhiali se la vista è troppo aguzza? l’inquietudine
non è malattia è lo scenario di un animo particolarmente acuminato. seduto sul
pavimento vedo al contempo le altissime stelle e la formichina solitaria
sperduta nella mattonella bianca. adoro guardare il niente e non ascoltare ciò
che ha da dirmi.
1 commento:
bello bello bello
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