martedì 9 dicembre 2014

in maniera estemporanea, non durevole non programmata, nell’ambito di questa mia notte, ora. io. mi sento. divino. per quel che mi riguarda sono l’inizio e la fine di tutto quanto. di tutto quello che mi riguarda. una cosa che ora mi piacerebbe fare è donare forza e coraggio per fronteggiare le stronzate quotidiane. a chiunque legga queste parole. a te, solo a te. un pizzico di giullaresca divinità per prendere per i fondelli il mondo tutto quanto. e la vita. e la malattia e la morte. e il salario, il lavoro, l’affitto, il mutuo, il dover essere socialmente accettabile, ogni cosa. poter trattare ogni cosa come una emerita stronzata. ridi e fottitene allegramente di tutto ciò che fiorisce all’infuori di te. sii un meraviglioso e pagliaccesco egoista del cazzo. almeno dentro di te. poi fuori mimetizzati in modo che non ti riconoscano. e che non possano fronteggiare i tuoi sorrisi interiori-bombe-a-mano. un pagliaccio bombarolo col sorriso interiore. sorridi e sarai mio fratello. sarai mia sorella. in maniera estemporanea magari. vi offro una goccia del mio sangue. non è poco.

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