sabato 30 maggio 2015

passeggiata notturna

mi sento un viandante nella notte nel bianco del mio pavimento. una morbida creatura fatta d’ombra che per istinto cammina e cammina scansando il gregge di umani privo di alcuna raffinatezza mentale. un ammalato che percorre improbabili  strade distanti dal sonno. le belle notti sono strade che portano al suicidio percorse a metà. gli interrogativi scompaiono sommersi dai passi senza meta. distanze lentamente percorse come discorsi impolverati da millenni di oniriche novelle dalla spina dorsale colorata. una notte come questa è un vizioso patrimonio da santificare. cammino passeggio nel vetro del bicchiere come sanguinante vino invecchiato. un lampione è un’ulcera nello scuro della città di materno cemento boschivo. un lampione è uno sgabello abbandonato in un angolo ricoperto da foglie di tabacco e narici gravide di libellule estatiche. cammino passeggio in questa mia notte dalla carne floreale e dalle labbra come dame ironiche ed eterne. nelle mie orecchie sbudellate le parole bagnate da una luna imbottita di stracci. assorbo l’ebbrezza del mondo dormiente. l’esigenza di camminare ha una delicatezza dolorosa e crepuscolare. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

foglie di tabacco e narici gravide di libellule estatiche