c’è un uomo davanti allo specchio, dietro le pupille, due
pezzetti di specchio nero nello specchio, dietro le pupille un mondo senza
esseri umani. dietro le pupille c’è un ragazzo che sussurra “i pazzi siete
voi”. c’è un ragazzo seppellito da una sottile lamina lucida e riflettente che
lo rende invisibile agli occhi insensibili e addomesticati. l’uomo davanti allo
specchio ha un naso e una bocca, una bocca che non ha niente da mordere. il
ragazzo sussurra che da sempre è in cerca di una casa. da sempre ha una luna e
una malinconia senza colore. mi guardo allo specchio ed è un viaggiare senza
terra e cielo che si muovono, è un guardare due occhi brillanti di nebbia, un
veleggiare nella penombra a cui mancano i suoni dei ricordi. un bianco fertile
nella penombra come un prato che si addormenta sognando la notte. i miei occhi
che mi guardano cantano attraversando il ponte, si rallegrano dei fiori muti
che si sciolgono davanti all’abbandono, davanti alla tristezza che non fa male,
la città si perde mentre le mie ombre giocano a sparire inseguendo il suono di
un organetto. senza fretta tra poco mi allontanerò dallo specchio, mi affaccerò
al balcone e accenderò una sigaretta.
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