benvenuto nel mio privato notturno angolino ghiacciato. fra qualche
ora il tendone del mio circo mi accoglierà, funk! ma ora i miei occhi sono
pronti a trafiggere il buio fino allo splendere dell’alba. tra i miei capelli
da clown senza trucco c’è un alveare di immagini e mondi e un silenzio da
antica nave sperduta nella nebbia e nell’acqua nera. scivolano pensieri
strofinandosi con l’aria e con gli angeli che somigliano a pipistrelli in cerca
di sangue e petali vergini di cenere colorata. divoro e mi lascio divorare in
quest’angolino che è un castello un labirinto che sta in piedi sino al mattino.
poco prima dell’alba mi dissolverò e diventerò uno di voi, una spiga nel
granaio del mondo. in quest’angolino di notte, nella mia stanza bianca, un sole
stanco e sconvolto trova il suo riposo e per qualche ora può diventare pietra,
un vaso, un dolore senza voce, una manciata di sabbia lontana dal mare, un’onda
che s’infrange nel marmo del mio angolino splendidamente desolato. adesso mi
allontano per non sentire il fiato del mondo che non ha più niente da dire. mi
guardo allo specchio guardo i miei occhi e sono sempre io. meravigliosa
sensazione. il mio bosco, il mio dolore, i miei lupi sono pronti ad
accogliermi. meravigliosa sensazione.
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