lunedì 28 settembre 2015

essere asssetttato delle proprie lacrime vuol dire bramare vere e profonde emozioni? boh… forse significa solo essere un animale stanco delle solite carnevalate… inerpicarsi nella solitudine per dare qualche leccata all’arcobaleno selvatico e vergine è cosa così peccaminosa e malsana? forse è solo una segreta beatitudine per un viandante della notte… un vecchio saltimbanco immalinconito dal mondo trova maggiore giovamento dal guardare le nuvole anziché le persone che danzano come infiocchettati regali preconfezionati da periodo natalizio. bramo lacrime e deserto, capricci che sognarono chissà quanti bianchi, muti, antichi poeti. il deserto uccide, ma sprofondare radici nella solitudine è una cosa che…chi non sa cosa sto dicendo, mai potrà capire…

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