domenica 13 settembre 2015

la mia mente è un diavolo con un martello in mano. vivere con una dolce sonnolenza addosso adesso lo trovo celestiale. sono uno sconosciuto che vaga tra i morti che hanno sempre l’ombrello chiuso. perché scrivo queste cose? perché il mio disordine, il mio turbamento hanno voglia di piangere. la mia anima appiccica il naso alla vetrina nera come una campana annerita da un incendio simile al rantolo musicale di un sacerdote rovesciato. perché scrivo queste cose? perché scriverle è una droga deliziosamente vuota e selvaggia e privarmene mi provocherebbe una scomoda nausea di seta. le carezze criminali dei rumori mi sfiorano il collo ricordandomi i lontani sussurri della morte. una vita anemica è un’esistenza senza guerra per un guerriero. vorrei essere più confuso per meglio apprezzare l’ombra in cui accartocciarmi come una spirale di puro smarrimento. 

Nessun commento: