scribacchiare
queste parole, ora, in piena notte, è per me una droga. un piacere che mi fa
pensare al mondo tutto intero come a un sassolino insignificante, brulicante di
inutili formichine di cui non m’interessa un cazzo. davanti a questo foglio io
sospiro, vivo e sorrido. non m’interessa comunicare chissà cosa. far danzare
queste parole, ora, è per me qualcosa che vale la pena di fare. in notti come
questa io mi dissocio dalla vita. e rotolo come un sogno sulle sponde delle mie
visioni. adoro sussurrare a me stesso come una luna che si specchia sulle acque
di un lago di montagna. mi capita di accarezzare tutte le morti avvenute in
tutte le sanguinose battaglie della storia dell’uomo. accarezzare la voce che
non c’è più della mia amica sofi. mi capita di desiderare di sputare sulle
colonne su cui si basa la società. in notti come questa adoro piangere e
ruggire contemporaneamente. in meraviglioso e prezioso silenzio. in notti come
questa adoro vedere le cose che gli altri non vedono.
lunedì 30 novembre 2015
giovedì 26 novembre 2015
domenica 22 novembre 2015
questa notte è scura come la morte. la morte regala ai vivi una
specie di dolce piacere simile ad un sogno. quante volte mi sono soffermato ad
assaporare quel piacere. stare accanto alla morte, parlarle, è tornare bambini
e sorridere, insolenti e sensibili come qualcosa di irrealizzato. pensare alla
morte, ora, è pronunciare una dolcissima sillaba che nessuno può comprendere.
mercoledì 18 novembre 2015
se cercassi di tradurre in parole questa mia
notte chissà cosa ne verrebbe fuori. non mi pongo il problema. ora la musica di
un sax, la mia anima acida, altezzosa e sanguinante, fuori un pozzo di buio e
veleno, mi tuffo e nuoto nelle mie pupille spente o accese, non so. questa mia
notte è un focolare, dove batte e risuona una splendida monotonia.
sabato 14 novembre 2015
giornata di pioggia. questa pioggia ha una
tristezza gialla, amara e profonda. colora l’aria e la giornata di questo suo
giallo ricurvo e immaginario. john coltrane nell’aria della mia stanza. se
tentassi di farvi comprendere cosa io vedo in questa pioggia, probabilmente
cercherei di fare letteratura. ma non m’interessa.
martedì 10 novembre 2015
venerdì 6 novembre 2015
stanotte mi sento di
cenere, un fiume di sangue e tristezza che vaga senza denaro tra l’erba e la saggezza di un giardino
senza gente. mi ubriaco di oscurità e di male, sogghignando davanti alle
finestre che si chiudono festeggiando patetiche notti del tutto prive di
incantesimi. tutti si divertono nei loro cimiteri di fumo, privi di alcuno
splendore. la luna è scarna ed è il mio taxi per la città con le ossa lungo i
marciapiedi senz’anima. le pecore sono chiuse nell’ovile, al caldo riposo
preferisco una stupida passeggiata di cristallo. la musica è uno spirito che
lascio entrare nella mia notte. sono la fiamma di un accendino nella notte.
lunedì 2 novembre 2015
abbandonarsi alle
allucinazioni è dare ossigeno a un animo che malvolentieri si adatta a questo
stupido sasso chiamato mondo. conquistare attimi di elegante e animalesca
libertà è il mio modo di ricamare su questo grigio drappo chiamato
quotidianità. preziosi e deliziosi veleni accendete le labbra prima che
diventino per sempre gelide e mute cicatrici sulla faccia.
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