tranquillo
e beffardo come una danza che se ne infischia di chi sta a guardare, mi do il
benvenuto in una delle mie scellerate notti battelliane, tra pioggia e sangue e
chimiche gocce colorate. mi sento gravido di primaverili fiammelle contornate
da capricciose note un poco soul. acqua cade leggera sulla città, frammenti di
niente come petali adornano le strade tese ad ascoltare sogni e silenzi e
pianti senza speranza. sono il re del niente, il sovrano della mia notte,
seduto sul muretto poco distante da una morte angelica e sorridente. questa mia
notte è una moneta in cui è impressa la mia faccia smagliante, maledetta e
sorridente.
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