la mia
amica sofi ha vissuto a stretto contatto con la morte, in modo indubbiamente
più concreto di quanto io viva accanto alla dama di bianco vestita che
premurosa mi coccola col suo sguardo, amorevole e affettuosa non mi abbandona
mai, la mia dama… per questo con la mia sofi parlavamo della morte senza la
solita ipocrisia abituale per i mortali… lei, la mia amica sofi, apprezzava la
mia assenza d’ipocrisia, parlavamo di morte, di morte vera, di quella che prima
o poi ti abbranca e ti porta via dallo sguardo del mondo e dei viventi… lei
apprezzava e non mi nascondeva la mostruosa paura che la ghermiva… io le
accarezzavo quella paura, senza traccia d’ipocrisia… so che può suonare
alquanto autocelebrativo ma penso sia stata fortunata ad avere una persona come
me, al suo fianco, prima che la morte la venisse a cercare… le sono stato
davvero molto vicino, ne ho avuto anche le conferme postume da parte di amici e
parenti, le sono stato vicino e per come sono io, trattasi ovviamente di una
vera, unica, preziosa eccezione… perché sto parlando della mia amica sofi? boh,
forse perché la morte non mi abbandona mai, forse perché adoro scribacchiare e
far danzare le parole come meglio credo, forse perché… forse perché … forse perché
mi va e basta… stralci di battelliana umanità… in questa notte le sorrido
tristemente, un sorriso alla mia amica sofi…
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