martedì 26 aprile 2016


la mia amica sofi ha vissuto a stretto contatto con la morte, in modo indubbiamente più concreto di quanto io viva accanto alla dama di bianco vestita che premurosa mi coccola col suo sguardo, amorevole e affettuosa non mi abbandona mai, la mia dama… per questo con la mia sofi parlavamo della morte senza la solita ipocrisia abituale per i mortali… lei, la mia amica sofi, apprezzava la mia assenza d’ipocrisia, parlavamo di morte, di morte vera, di quella che prima o poi ti abbranca e ti porta via dallo sguardo del mondo e dei viventi… lei apprezzava e non mi nascondeva la mostruosa paura che la ghermiva… io le accarezzavo quella paura, senza traccia d’ipocrisia… so che può suonare alquanto autocelebrativo ma penso sia stata fortunata ad avere una persona come me, al suo fianco, prima che la morte la venisse a cercare… le sono stato davvero molto vicino, ne ho avuto anche le conferme postume da parte di amici e parenti, le sono stato vicino e per come sono io, trattasi ovviamente di una vera, unica, preziosa eccezione… perché sto parlando della mia amica sofi? boh, forse perché la morte non mi abbandona mai, forse perché adoro scribacchiare e far danzare le parole come meglio credo, forse perché… forse perché … forse perché mi va e basta… stralci di battelliana umanità… in questa notte le sorrido tristemente, un sorriso alla mia amica sofi…

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