lunedì 29 gennaio 2018


la notte è fonda, il buio denso e pregno di pastose contorsioni mentali, ci penso un po' poi mi siedo sul letto tanto so che mi si è acceso l'interruttore e di continuare a dormire o stare al buio non se ne parla, devo stare all'aria come uno straccio bagnato che vuole asciugarsi, il mio abatjour (perchè diavolo abbiamo smesso di chiamarlo paralume?) è l'unica fiammella accesa nel raggio di migliaia di chilometri, lo schermo m'illumina la faccia con la sua luce di metallo, quando gira così non c'è una pagina, un film, un posto in cui stare, c'è solo da galleggiare come una bollicina solitaria nell'immenso dell'oceano nero. sono più morbido e pacato del solito, non ci sono lupi nei paraggi, solo minuti da far scorrere come in una silenziosa danza, sorrido al pensiero che in questo momento ci sono solo io, accarezzo l'idea di lasciarmi cadere, di dondolare, di dileggiare le lancette dell'orologio che sussurrano appese alla parete, accarezzo l'idea di andare al largo verso l'orizzonte così nero che non dice nulla. non ho voglia di parlare nè di sognare, voglio solo far volteggiare qualche fiaccola sopra il buio di questo mio mare cerebrale, mi chiudo a chiave nella mia stanza mentale per scappare via lontano, non ho voglia di alzarmi ma immagino di guardare i miei occhi allo specchio, due ceri accesi che si prendono gioco dell'intero mondo che dorme... ...

venerdì 26 gennaio 2018


ci sono giorni in cui non riesco a non pensare al... ehm al significato della vita. lo so, suona terribilmente stupido e banale oppure troppo intenso e trascendentale. però in quei giorni quel pensiero appare, finge di allontanarsi, magari va a fare un riposino poi torna e così per tutto il giorno. non si tratta di porsi una domanda, quale sia il senso della vita, e di darsi una risposta. si tratta di affacciarsi sull'orlo di un precipizio, guardare l'abisso, avere le vertigini, spaventarsi e angosciarsi, ferirsi un po', cercare riparo in uno strano menefreghismo non tanto per trovare conforto quanto per trovare una scorciatoia. detto così sembra quasi un candido giochino, un frivolo passatempo, una sciocca passeggiata.

giovedì 18 gennaio 2018


che voglia di congelarmi per un milione di secoli. non morirò giovane, è un pensierò che si affaccia nella finestra del mio cervello. i morti che mi trasmettono sentimenti sono tutti belli, intelligenti e impertinenti. le mie ossa vomitano sulle strade dell'universo. sto bene perchè in questo momento, della tristezza di dover sopravvivere, m'importa niente. qualche colore da mescolare, parole da sputare, solitudine da accarezzare. il mio festino stanotte è volto a irridere la vita. dare fiato alla mia vocazione naturale. sono stupido e molto intelligente e adoro fare sposare le due cose. quanto amo sentirmi pazzo e poter gridare come un deficiente. vado a guardare i miei occhi, ci vedo universi e galassie e, mentri li guardo, amo il pensiero di essere rinchiuso in questa mia stanza. guardo i miei occhi e mi dico ti amo.

martedì 9 gennaio 2018


se fossi diverso mi farei scalfire dalle vostre fiammelle con cui vi consumate gli occhi. se fossi diverso non sarei pietra, ghiaccio, deserto, nuvola ignota trafitta da ruggenti fulmini infuocati.

domenica 7 gennaio 2018

 
 
... sprofondare tra un sonno chimico e ovattato e un groviglio di rovi... sprofondare... nemmeno una goccia di sangue piange il mio corpo lunare... vado a sondare il fondale lontano da ogni tipo di luce... vado...