questo
angolino grigio e polveroso mi mancava, è come quando ti ritrovi a
fare le pulizie di casa e spolverando comodini, scrivanie, scaffali e
librerie ritrovi qualche foglietto, un ritaglio, una foto, una
cartolina e una parte di te che per un po' era stata al buio prende
un poco di luce ed è come specchiarsi e vedersi riflessi ed è una
sensazione piacevole perchè ti rendi conto che il tempo passa e la
quotidianità scorre inesorabile come l'acqua sotto i ponti ma tu hai
la capacità, la forza, la cocciutaggine, il difetto, chiamatelo come
volete, di restare sempre lo stesso, hai quel sano menefreghismo nei
confronti di tutto quanto e, credetemi, è una sensazione piacevole,
perlomeno per me è così. mi specchio e mi sorrido, sorrido a me
stesso, ed è come ricevere un abbraccio dalla persona che più ti
sta a cuore e che non vedevi da un pezzo. sono ancora io e lo
dimostra il fatto che ora sono qui, a scribacchiare parole in un
angolino del mio animo per il semplice gusto di farlo, far
volteggiare parole senza troppo senso per sentirsi liberi e leggeri e
soprattutto struccati. ora che ci penso, poche ore fa, al circo, ho
avuto un incontro ravvicinato con la morte, l'ho incontrata, era
venuta a prendere non me ma qualcun altro ma mi ha guardato negli
occhi e mi ha riconosciuto, mi ha sorriso. forse non è un caso che
da quest'incontro mi sia venuta voglia di venire qui a scribacchiare,
di specchiarmi, di fare questa piccola conversazione interiore. la
mia anima è ancora un pozzo con le pareti di pietra umide e
ammuffite. mi specchio e sorrido a me stesso, mi abbraccio, le mie
pupille sono un'alba rovesciata, un firmamento lontano e inquieto
chiuso dentro me.
Nessun commento:
Posta un commento