per
così dire, mi sono trasferito su facebook, una paginetta
rigorosamente anonima intitolata L'ombrello di Borges, ci scribacchio
impressioni e cose per me notevoli filtrate ovviamente dal mio
sguardo, dalla mia sensibilità. ma si tratta di cose abbastanza
potabili, normali. di abbandonare definitivamente questo polveroso e
recondito angolino proprio non se ne parla. perchè in fin dei conti
i miei lupi ci sono ancora, le chimiche ventate colorate nelle mie
vene pure e così anche il mio insano e dissennato maledettismo in
bianco e nero che impregnano il mio animo disseminato di inquietudini
che creperanno con me, mi accompagneranno fin dentro la fossa.
ilbattelloebbro che è in me resiste e mi tiene in vita, finchè avrò
aria nei polmoni sarò strano, ombroso, insolito e solitario. se
dovessi diventare normale, socialmente normale, anche se l'aria
continuerà ad essere filtrata dai miei polmoni vorrà dire dire che
sarò morto, che sarò diventato uno zombie, uno di voi. questo
angolino, questo piccolo pezzetto di terra, questa piccola spiaggetta
isolata, questo fazzoletto di deserto è la spontanea oasi della mia
anima tormentata e irregolare, poco importa se nemmeno uno sguardo
dovesse posarsi su queste parole sprigionate dalle mie elucubrazioni
senza trucco. qui relego i sospiri del mio animo quando mi strucco
totalmente e da pagliaccio divento un angelo diafano, irrequieto e
insofferente, un angelo pallido che sanguina come sanguinano gli
umani ma in silenzio, con peccaminoso splendore e discrezione. quando
sarò dentro la fossa probabilmente quest'angolino tacerà per
sempre.
1 commento:
Chissà se ti ricordi ancora di me... se mi hai più pensata...
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