sbilanciarsi rivelando sensazioni ma restando sempre a dèbita distanza, come dire di voler morire e gettarsi giù da un ponte ma indossando un salvagente. scrivere qui è la dimostrazione di coraggio di un’anima che non vuole infangarsi, chiacchiere coraggiose di un’anima mascherata. certi folli, che vivono una vita dissennata e che ai nostri occhi appaiono semplicemente stravaganti, certi folli che non si piegano e che finiscono per suicidarsi, loro, oh si, loro hanno coraggio. il coraggio io lo esprimo non lasciandomi avvicinare intimamente, non scanso la sofferenza inventandomi un personaggio che non riconoscerei guardandomi allo specchio. ho il coraggio di percorrere la strada della solitudine fino in fondo, questo me lo concedo e mi sento bello mentre lo scrivo. in molti dicono che ci vuole coraggio a mostrarsi agli altri, io ho il coraggio di non farmi avvicinare, e ne pago consapevolmente le conseguenze. sono un battello fantasma in mezzo a un mare di nebbia, questo sono realmente. il corpo mediocre che vedono tutti quanti. quello che fa un lavoro mediocre, che ha abitudini mediocri, quella è la semplice proiezione di una pellicola girata per i molteplici sguardi miopi che mi circondano. proseguo alla deriva nel mio mare, proseguo a proiettare il film. tra i titoli di coda scorrerà la frase “non avete mai capito un cazzo! “ eheheheeheheheheh
13 commenti:
Se qualcuno in sala ha capito qualcosa, vuol dire che ho sbagliato tutto...
disse una nostra "conoscienza" dopo la prima di un grande suo film...
il coraggio sta nel prendere la maschera che il mondo ci assegna e dargli fuoco sulla pubblica piazza...comporta l'immediata impiccagione forse, o comunque l'esilio...
saluti
2001 odissea nello spazio !!!!!!!!
xonix avrei scommesso tutte le rivelazioni del battello, che l'avresti scritto....
certe cose, non serve neanche scriverle ormai..
..bambi
io lo scriverei all'inizio: "non capirete un cazzo".. i titoli di coda non li legge nessuno. meglio avvisare prima..
"il coraggio di non farsi avvicinare" pochissimi lo comprendono..
ancora meno, quelli che capiscono la voce dell'eco: gridare le sensazioni dell'anima, mantenendosi a debita distanza..
ma del resto, che importa se gli spettatori non capiscono?
io li leggo sempre i titoli di coda... in alcuni film poi c'è il finalino, che è una chicca.
tuttavia non capirete mai un cazzo è un buon titolo anch'esso.
il comprendere credo possa variare dallo stato in cui si trova una persona... per esempio adesso, io vorrei tanto impietosirmi, entusiasmarmi, interessarmi.. eppure mi sento quasi plasticosa, una plastica di piombo su cui tutto scivola via... una bolla... posso solo guardare, in un'insipida inedia...
e sarebbe bello se anche all'autore non importasse un cavolo di un paio di commenti, sarebbe bello se fossi qui solo per far finta di non voler essere sola... la verità è che non so mai un cavolo... mi sento quasi cattiva, in realtà sono solo trasparente.. sono, interamente fatta di nulla..
non sorriderò nè piangerò, non so trovarne scopo nè stimolo al momento.... una ditata.
sempre io, quella delle quattordici.. e diciotto.
... le lacrime sono lo sciogliersi del ghiaccio dell'anima (Hesse)...
Un corpo "mediocre" ha una temperatura di circa 36 gradi ...
quindi quel senso di nebbia che ti sconvolge l'anima e la mente potrebbe essere una delle tra le più probabili reazioni termiche... o forse è soltanto la metafora di te stesso agli occhi di chi ti guarda e non ti vede ....
la nebbia come una cortina fatta di diversità, che separa dal mondo abitato e rende invisibili e spettrali presenze, quasi da temere, quasi creature di un incubo che non si vorrebbe vedere...
...memore delle tue parole di ieri sera che mi hanno fatto pensare su te che ti senti clown e io che mi sento pierrot oggi ti faccio un dono che io apprezzo e che ti chiedo di ascoltare....
http://www.youtube.com/watch?v=YYjBQKIOb-w
mmmmm ho apprezzato il dono...
... e nonostante non sia un amante dei ringraziamenti,smielaggini e formalità varie...
dico che ho apprezzato tutti i commenti quassù... tutti.
... "e il naufragar mi è dolce ... nel tuo blog!"
Da me ... che tra tue parole trovo parte di una verità della mia "seconda vita", quella che preferisco ...
E' come se potessi venire a cercare qui parti di un diario che non sono mai stata capace di scrivere ...
Grazie .. misterioso autore.
Il battello ebbro non ha equipaggio, si lascia trasportare dal corso degli eventi, non impone la sua coscienza... Perché vi ha rinunciato... Tu invece la imponi la tua rotta! E nulla puo' un piccolo torrente, anche se in piena. Ciao.
... e cosa può, allora, un piccolo torrente in piena?
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