mercoledì 22 settembre 2010

...emergo parzialmente dal tuffo nel dipinto di arnold bocklin “l’isola dei morti” (adorabile quindicenne-che-ascolta-i-talking-heads…). un minuto fa dalla finestra fissavo un grande albero, scuro e immobile, che sembrava racchiudere in sé tutta la silenziosa quiete di questa notte. la stessa quiete racchiusa dalle acque che scorrono sotto il ponte, su cui, immobile, sta la ragazza dei miei sogni, appoggiata al parapetto, in procinto di fare l’ultimo passetto. pensierosa, vacillante tra dolori e sofferenze, desiderio e apatica sottomissione. l’aria fredda si deposita sul suo viso come una fatale nebbiolina siberiana , il suo sguardo è fisso, insensibile, disumano. passo avanti, chiedendomi se ci si possa innamorare di una notte. di sicuro, durante la notte, è più facile allontanarsi dal mondo. e di uno sguardo ci si può innamorare? diceva il poeta “ l'anima può parlare con gli occhi ma può anche baciare con lo sguardo” …

4 commenti:

Anonimo ha detto...

quanto più sono barocchi e densi occhi immobili ed inespressivi, in loro ogni espressione si è atrofizzata rannicchiandosi di dentro, per non disperdersi in futili vivacità superficiali..

Anonimo ha detto...

un sospiro ...

Anonimo ha detto...

Non riuscivo a dormire, ti sono venuta a cercare. Avevo parecchio arretrato da leggere, ero ferma a maggio. Ho letto la tua estate, leggerò il tuo inverno. Alcuni passi sono straordinari... Mi mancano quei pomeriggi.

ilbattelloebbro ha detto...

... mi è piaciuto sapere che, nel cuore della notte, occhi senza sonno leggevano quest'angolino... mi sono venute in mente le parole della poetessa " questa notte io sono sola nella notte, insonne monaca senza un tetto... questa notte io ho le chiavi di tutte le porte dell'unica capitale.."

un saluto... solitario, un po' triste, tiepido come un lieve sorriso beffardo... un saluto degno di un pagliaccio...