certe
volte, quando mi sento particolarmente solo, anziché pescare nel mazzo tra la
folla mi piace esacerbare la solitudine, chiudere i battenti, rinchiudermi in
un’immaginaria stanza insonorizzata, far esplodere il silenzio, aggiungere
benzina al fuoco, un asettico, astratto, ma non per questo incruento modo di
graffiarmi. azzerare tutto quanto, fare tabula rasa del mondo intero, anche se
solo per uno o due giorni. in questo modo uccido le persone che mi circondano,
creo un energico buco nero da cui mi lascio inghiottire, come saltare giù da un
ponte, anche se solo per uno o due giorni. dopotutto, citando il poeta, non c’è
gusto a tenere accesa la candela in pieno sole.
3 commenti:
La mia richiesta di condivisione é avvenuta senza che io avessi avuto modo di leggere queste righe. Apprezzo quindi ancor di più il tempo avuto.
Torno a Nutshell, torno sul marmo freddo.
Penso sia una "scelta naturale". Una necessità fisica e mentale di "elaborazione".
In altri momenti si vivono sensazioni esattamente opposte e si ricercano altrettante condizioni.
Ciao Rimbaud.
Ti leggo sempre con piacere.
Sahra.
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