c’è qualcosa nel vento, stanotte. chissà da dove
arriva e quante cose ha sorvolato prima di giungere qui. sento qualcosa,
qualcosa di indefinitamente vivo, impalpabile, invisibile ma appena
percettibile. forse una sensazione frutto della mia immaginazione, forse no.
qualcosa di vivo aleggia nell’aria, stanotte, qualcosa di vivo che è stato
morto, una rarefatta miscela di vivo e di morto. il cuore di ogni persona ha i suoi
morti. anche se magari si tratta di persone che non sono neanche morte per
davvero, semplicemente sono diventate sorde e mute, in una parola
irrimediabilmente lontane.ognuno ha tastato con mano il feroce tocco di un
addio. forse quelli più crudeli sono quelli non detti, non celebrati, quelli
taciuti, fiammelle che lentamente perdono luce e calore e vita, smettono di
danzare e muoiono.gli addii, come la morte, hanno il loro fascino.
1 commento:
forse ero solo io felice dopo aver fatto l'esame....
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