martedì 9 aprile 2013

notte buio nero fuoco silenzio catrame petrolio e desolazione. qualche candela e il freddo del pavimento sulle natiche. mantegna giotto padre brown poe sul pavimento. anche un foglietto con la lista della spesa. rido di me stesso perché tanto non userò mai una lista della spesa. però c’è, quel foglietto, con una penna poggiata sopra. candeggina ammoniaca detersivo piatti e lavatrice birra latte olio riso pepe yogurt cipolle aglio fagioli biscotti crauti succo d’arancia. dal vetro della portafinestra i tetti delle case addormentate. cittadina del cazzo la mia. non è firenze né mantova o assisi, ferrara, urbino siena roma padova o venezia. perlomeno non è nemmeno las vegas. bicchiere mezzo pieno eheh. infilzata in una cornice una cartolina di nantucket. e qui scatta incontrollabile l’erezione letteraria. allineo queste parole con meravigliosa noncuranza. qualcuno disse provocatoriamente che anche gli immortali personaggi della grande Letteratura non sono altro che una sequela di parole. una successione di parole sono achille e don chisciotte, odisseo e achab, orlando e amleto. una sequela di parole, ok. ma con dentro un universo di sfumature potenti, emotive, spirituali, sanguigne e intellettuali, ironiche, tragiche e vitali. i grandi quadri, i grandi libri, sono profondi pozzi in cui potersi perdere. la lista della spesa. il consumismo che appanna la vista è la droga più diffusa oggigiorno. una pozzanghera fangosa in cui imbrattarsi illudendosi di essere felici. guardo il ritratto di jeanne hebuterne di modiglioni sulla mia parete. sorrido a jeanne che è così bella. decido di compiere un mio piccolo personale rituale pagano. al centro della stanza, sul pavimento, brucio il foglietto della spesa. un bacio tra il foglietto e la fiammella della candela. un piccolo falò tutto mio racchiuso tra le mura in un’addormentata cittadina del cazzo. un piccolo falò pagano, rituale antisocial. sorrido mentre la carta brucia. domattina dovrò pulire i residui del minifalò, vabbe’. però adesso sorrido. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

il bellissimo salotto di marsia, le liste della spesa divise tra il casalingo e il goloso.. (ogni tanto penso al mio caravaggio, due anni che non lo vedo!)