elettricità
mi scorre dentro nelle vene un lavico fiume sotterraneo che mi percorre le
viscere sprizzando incandescenti scintille luminose come schegge di un sole
imprigionato tra le mie ossa. e dentro di me c’è anche un animale che vuole
azzannare graffiare artigliare. qualcosa di selvaggio rabbioso selvatico
assetato di sangue. il mio sguardo probabilmente è quello di sempre ma io lo
immagino feroce collerico due occhi grifagni come diceva il Poeta. voglio
ruggire addentare ferire smembrare lacerare carni. dentro di me una caverna
primordiale io sono una caverna primordiale a che il mondo mi stia lontano.
vorrei infilzare trafiggere con lo sguardo sparare forare ferire a morte
uccidere. dio una cosa che ora vorrei è un grande falò qui nel mezzo della mia
stanza fuoco tizzoni fiamma carboni ardenti un vero fuoco con vera legna
boschiva raccolta graffiandomi le mani e le braccia. bevo whisky con la luce
fioca che ospita la voce e la musica di syd barrett. per il fuoco fanculo non
c’è speranza. ma il fuoco ce l’ho dentro e crepita fiammeggia arde e divampa
che è una bellezza. è un fuoco che corrode il mondo e tutto ciò che mi
attornia. guardatemi e statemi lontano.
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