mercoledì 4 marzo 2015

venere in pelliccia, polanski, masochismo e pergolesi

qualche notte fa, adoro passare le notti in solitudine, scribacchiando, ascoltando musica, leggiucchiando, tutti modi di dialogare in silenzio con me stesso, qualche notte fa ho guardato un film di roman polanski del 2013 intitolato "venere in pelliccia”. il film mi è piaciuto, ci sono solo due attori per tutta la durata del film, un regista teatrale e un’attrice strampalata che ottiene di fare il provino per la piece teatrale curata dal suddetto autore. la piece in questione è un adattamento de La venere in pelliccia di leopold von sacher-masoch, autore austriaco del 1800 da cui deriva il termine masochismo che tuttora usiamo. durante il provino l’attrice e l’autore si scambiano continuamente i ruoli e, tra le battute programmate e le improvvisazioni, emergono le sfumature caratteriali dei due protagonisti in un gioco in cui finzione e realtà si mescolano, si rincorrono, si fondono sino a divenire indistinguibili.

 perché ora sto scrivendo di questo film? semplice, perché in questo momento sto ascoltando lo Stabat Mater di pergolesi. il masochismo è la ricerca di piacere attraverso il dolore, cosa ben più sottile delle pratiche sessuali che possono venire in mente sentendo questa parola. non sono certo un esperto ma credo che dietro questo termine ci sia un mondo intero di sfumature psicologiche per l’appunto molto sottili e, credo, dotate anche di un certo fascino. comunque, dal masochismo al dolore l’associazione d’idee è scontata quanto può esserlo dal ghiaccio al freddo o cose così. e parlando di dolore… c’è questa sublime musica che sto ascoltando, lo Stabat Mater di pergolesi. lo Stabat Mater (stabat Mater dolorosa, la madre addolorata stava) è una preghiera medievale da cui presero spunto molti poeti e musicisti, che parla del dolore della Vergine per la morte di suo Figlio. dal basso della mia ignoranza musicale, credetemi, da questa musica affiora veramente tutto il commovente, toccante struggimento della Madre addolorata. e, nonostante ciò, la musica è così soave, celestiale, estasiante. be’, mi perdo nella musica…


 


3 commenti:

Ape A. ha detto...

ben vengano queste sfumature... le lascio un saluto, caro sig. Batt

ilbattelloebbro ha detto...

ho notato che ha messo il chiavistello al suo angolino virtuale...

Ape A. ha detto...

non più, Batt ... ho abbassato il ponte levatoio