giovedì 16 aprile 2015

seduto sulla sponda di un fiume azzurrognolo come una vena di un pallido braccio freddo e immobile. seduto sulla sponda di un fiume pallido e azzurrognolo nella mia stanza bianca e fredda e immobile. la mia mente seduta sulla sponda del fiume guarda e ascolta l’acqua scorrere lenta morbida come un letto di ricordi che se ti abbandoni ti trascina in un sonno senza spigoli lontano dalle cascate. quasi estasiato ascolto il niente scorrere rapito da un soffice silenzio. quasi non sento scorrere il veleno tra le mie ossa. seduto sulla sponda di un fiume azzurrognolo nel bianco della mia stanza è un po’ come andare sulla luna. la notte scivola ma il giorno ancora è lontano. tutte le scuse del mondo tra poco si desteranno stiracchiandosi i loro viscosi tentacoli che si allungheranno in tutti i caffè della città. le parole da sopportare ovunque disseminate sbocceranno del tutto prive di grazia. l’esercito di nessuno tra poco calcherà le vie di questo sasso che chiamate mondo. io invisibile sarò avviluppato nel mio sonno perso nel mio universo senza parole. 

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