specchiandomi lupi
intorno a me fiutano le mie carni bramosi di rosicchiarmi le ossa nel mio bosco
personale distante da parole e sociali indesiderate presenze. immagino di lanciarmi
dall’ultimo piano di un grattacielo non è il desiderio di schiantarmi è lo
stare a mezz’aria con le braccia spalancate come ali e la faccia che sfida
l’aria affilata il volo istanti di voluttuosa solitudine sorriso impassibile
istanti momenti di meravigliosa distanza dal circo e gli uomini e le cazzate e
il brusìo delle formichine operose che là sotto si danno da fare ed io le
osservo come un bellissimo pipistrello-angelo-bianco che plana senza peso.
intorno a me nessuno
deliziosa sensazione di assenza la annuso la respiro mi ci tuffo nuoto niente
caldo niente freddo sensuale solitudine in cui volteggio disegnando tanti
fantastici e meravigliosi e inebrianti niente.
atterro uno specchio un
bosco i miei lupi. carne e ossa da sminuzzare. oscurità amorevolmente feroce
nera nebbia che avvolge e non ti dà scampo devi solo sprofondarti lasciarti
ricoprire come da un’edera che ti ama sottraendoti il respiro incantato
amplesso privo di alcuna avidità. specchiandomi lupi intorno a me.
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