venerdì 15 maggio 2015

la luna è una lontana moneta coniata dal mio sguardo priva d’impronte di stupidi polpastrelli senza pensieri. al posto di quelle di stupidi polpastrelli ci sono impronte di lacrime versate in secoli di sguardi assenti più silenziosi del volo di un pipistrello.

disteso nell’erba del bianco del mio pavimento sono un pagliaccio completamente struccato il circo è ora un nero frammento che sussurra solamente “non esisto”. sono un pesce fuori dal suo acquario. 17. mi piace ora scrivere questo numero 17. i miei lupi inquieti rovistano nel sottobosco attendono il cuore della notte per avvicinarsi al mio letto per accostare i loro denti voraci alle mie ossa da pavone scolorito. la mia anima chiude la sua porta di pietra. e comincia ad assaporare i sogni su cui inciamperà. adoro inciampare imbranato sui miei sogni sconnessi. deliziosi profondi cuscini immaginari attutiscono le mie cadute ricche di memorie. stanotte mi addormenterò sul ciglio del burrone. le mie palpebre si allagheranno di fiamme non spente dalle mie lacrime assenti. 

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