giovedì 18 giugno 2015

dalla mia finestra affacciata sulla notte vedo il porto. [solita casetta e solita cittadina del cazzo, per la cronaca. però stanotte vedo e sento un porto]. niente di solenne nella mia mente o sulla punta delle mie dita. c’è solo questo mark lanegan che scivola come un passamano che affianca con discrezione l’intera scala di questa notte. alle prime luci dell’alba si dissolverà (tacerà era troppo brutale, non se lo merita, se capite cosa intendo…). qualche persona per la strada si trascina agitando seccanti voci che disturbano la quiete del mio porto. ci vorrebbe una pioggia, sarebbe un sorriso alla mia anima alienata. non c’è la pioggia ma ho sempre me. ci vorrebbe la pioggia ma anche un fiume non sarebbe male. mi accontento del mio porto immaginario, con l’acqua nera che accoglie luci e pensieri che trapelano dai loculi di cemento in cui la gente sogna di essere viva. affilo le lame m’infilzo il pugnale.  non so il perché ma mi viene in mente una frase del Poeta “i cinesi vedon l’ora nell’occhio dei gatti”. 

2 commenti:

Anonimo ha detto...

questo è ilbatt delle origini.. solo, con questo mark lanegan in più che non ci aspettavamo

ilbattelloebbro ha detto...

... ilbatt delle origini mi piace eheh