lunedì 24 agosto 2015

con l’anima rivoltata come un calzino senza pelle, senza rivestimento, mi lascio andare alla deriva tra pareti esagitate dall’assenza di gente. voglio beatamente stare solo nel silenzio e nell’abisso romantico e irregolare, vedere dal mio oblò l’umanità tutta intera, addormentarmi e svegliandomi riguardare ciò che è molto e poco allo stesso tempo. vedo socrate che beve la cicuta, il marmo di michelangelo, i colori di van gogh, le fluenti note elettriche di jimi hendrix che si spandono a macchia d’olio nell’aria. le mie labbra baciano un angolo pieno d’ombra, osservo le lettere che si stagliano sul foglio di carta, il silenzio di stanotte è una spada, una maschera, una sottile morte dolce e affilata. la mia anima è sola, adagiata in un letto di cenere e candido oblio.

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