seguo le orme senza fine del cavallo della morte.
vorrei ora che mi scattassero una foto, il mio viso intonacato di una serenità
chimica ed ipnotica. il trucco è la sopravvivenza del pagliaccio. si strucca
per volare, quando può dolcemente essere solo. questioni di giorni e mi
regalerò una cena a base di vino e carne. carne e carne e sangue e vino e carne
e sangue. per coccolare il mio Io assassino e pericoloso. accendere la mia
anima mentre la luna cade nel buio dell’immortalità. adoro rubare schifosi
ritagli alla meccanica quotidianità. illusione di un’invulnerabilità confusa
intrisa di sangue e di un amore creato solo dai miei occhi distaccati come uno
specchio che riflette il vizio che non si fa non si deve fare non è bene e bla
bla bla. voglio risvegliare il mio Io assassino e cannibale, voglio fare una
passeggiata sino alla mia tomba attorniata di rovi gravidi scalfiti da un
dolore amico inseparabile.
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