eccomi qui nella mia piccola casetta del cazzo
eppure, nel cuore della notte, nel bel mezzo del mio bosco, tra lupi famelici e
fiumi di lava e graffi e sangue e maledizioni. la mia vita, la mia vera vita.
sanguino sorrido e danzo stando fermo. sono il pubblico di me stesso, il mio
pubblico preferito. non scrivo queste parole per ricordarle, archiviarle,
scolpirle… le scrivo perché…perché sto sanguinando non scrivendo. c’è il mare e
un prato verde e un deserto di sabbia nella mia piccolissima casetta del cazzo.
e io sono seduto nel marmo. mentre graffio la pelle, l’anima luccica come una
libidine segreta, i miei occhi sono perfetti polpastrelli ubriachi. per
divertirmi vorrei ora far scoppiare il mondo. mentre io sto nella mia isola di
tenebra e pazzia. fulmini e bicchieri e cascate come monumenti in una spiaggia
che è una privata stanza da letto. ora più che mai non voglio essere amato o
curato. le anime di rara fattura sono troppo preziose per un mondo di centri
commerciali. la mia vita è una pioggia oleosa in un meccanismo mortale. oscena
e lussuriosa questa calda notte sbagliata che vivo seduto nel mio marmo
personale.
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