la
notte è fonda, il buio denso e pregno di pastose contorsioni
mentali, ci penso un po' poi mi siedo sul letto tanto so che mi si è
acceso l'interruttore e di continuare a dormire o stare al buio non
se ne parla, devo stare all'aria come uno straccio bagnato che vuole
asciugarsi, il mio abatjour (perchè diavolo abbiamo smesso di
chiamarlo paralume?) è l'unica fiammella accesa nel raggio di
migliaia di chilometri, lo schermo m'illumina la faccia con la sua
luce di metallo, quando gira così non c'è una pagina, un film, un
posto in cui stare, c'è solo da galleggiare come una bollicina
solitaria nell'immenso dell'oceano nero. sono più morbido e pacato
del solito, non ci sono lupi nei paraggi, solo minuti da far scorrere
come in una silenziosa danza, sorrido al pensiero che in questo
momento ci sono solo io, accarezzo l'idea di lasciarmi cadere, di
dondolare, di dileggiare le lancette dell'orologio che sussurrano
appese alla parete, accarezzo l'idea di andare al largo verso
l'orizzonte così nero che non dice nulla. non ho voglia di parlare
nè di sognare, voglio solo far volteggiare qualche fiaccola sopra il
buio di questo mio mare cerebrale, mi chiudo a chiave nella mia
stanza mentale per scappare via lontano, non ho voglia di alzarmi ma
immagino di guardare i miei occhi allo specchio, due ceri accesi che
si prendono gioco dell'intero mondo che dorme... ...
3 commenti:
Ciao Alessandro...chissà se ti ricordi ancora di me...Padova ti dice qualcosa?
irisSssSsHhHHhhHHhhHh
Eh già...ho perso il tuo contatto x problemi col telefono...come posso ricontattarti?
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