fanculo
alla modestia fanculo alla finta ipocrisia sono meraviglioso mi sento
bellissimo. mi lascio respirare dall’aria un unico coriandolo scolorito senza
voce. sorseggio lacrime infernali con lentezza demoniaca, morboso e condannato
come un vizio sputato dalla bocca di satana. muoio vivo e muoio con alternanza
meravigliosamente disinteressata. brandelli di vita sprofondano lenti in un
morbido morire soffice. odio amore odio amore odio amore.
sono
solo, odio e amore non esistono, solo solitudine da celebrare nel silenzio di
un astratto romanzo di vetro e cemento e gelida aria invisibile ai vostri
occhi. invisibili brandelli di umana mediocrità
evaporano con lentezza dalla mia pelle. la mia pelle ora libera di respirare
senza doversi per forza turare il naso. le persone che incontro ogni giorno
sono scheletri rivestiti di sintetica pelle esanime, mi stupisce pensare che se
dovessi farle a pezzetti (de andrè…) uscirebbe persino del sangue. chissà da
dove nasce la mia intima solitudine, se esiste un dio forse quando verrà il mio
momento lui me lo dirà. la gente normale (alias mediocre, modesta, limitata)
quando è sola sta male. a detta della gente normale nessuno dovrebbe mai essere
solo. la solitudine vista come malattia. solo che sono tutti gli altri ad
essere malati. mi piace assaporare in solitudine i miei pensieri. un vizio che
ho sempre avuto. esiste un tipo di stupidità primordiale che è così bella,
peccato che la gente che mi attornia sia stupida e basta, senza quella
stupidità infantile meravigliosa, quella stupidità che ti fa parlare e pensare
senza pensare. roba da poeti, da matti, da derelitti lietamente abbandonatisi
alla deriva. immagino nella stanza, davanti a me, una grossa bolla come di
sapone. dentro la bolla c’è un fulmine, un fulmine vero, una violenta scarica
di luce affilata e potente come una pugnalata compiuta dalla mano del sole.
oltre al fulmine dentro la bolla c’è una nave. sul ponte della nave il capitano
Achab impreca contro dio contro il cielo contro il male. per lui il male è
bianco. mi viene in mente una cosa che disse tom waits: “il male non esiste.
esiste Dio che ogni tanto si ubriaca”.