flash di bianco e nero, ralenti poi dentro il juke
box il 45 giri di leonard cohen lascia spazio alle L7 e scoppia la violenza.
adoro questo film. sesso e deserto, morte, fumetti alla the wall, tv spazzatura
e consumismo, oniriche immagini e bianconiglio, lisergica visionarietà
colorata, rock sparato a mille, brutalità insanguinata, un feroce sogno
compulsivo raccontato da un inconscio libero e profanato. i due assassini sono
al contempo immersi nel superficiale mondo e avulsi dalla realtà, distaccati
dal suolo e con le mani imbrattate di sangue, sempre comunque meno viscidi del
personaggio interpretato dall’amico della 14enne (robert downey jr che veste i
panni di uno dei personaggi più rivoltanti della storia del cinema). uscì nello
stesso periodo di pulp fiction e la gente, troppo impegnata ad elogiare il film
di tarantino, non lo apprezzò abbastanza, a parte un mio amico che mi ripeteva
“cazzo batt, è fantastico, decisamente più forte di pulp fiction!”.
1 commento:
Il tuo amico non ha tutti i torti!
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