lunedì 4 febbraio 2013

natural born killers

flash di bianco e nero, ralenti poi dentro il juke box il 45 giri di leonard cohen lascia spazio alle L7 e scoppia la violenza. adoro questo film. sesso e deserto, morte, fumetti alla the wall, tv spazzatura e consumismo, oniriche immagini e bianconiglio, lisergica visionarietà colorata, rock sparato a mille, brutalità insanguinata, un feroce sogno compulsivo raccontato da un inconscio libero e profanato. i due assassini sono al contempo immersi nel superficiale mondo e avulsi dalla realtà, distaccati dal suolo e con le mani imbrattate di sangue, sempre comunque meno viscidi del personaggio interpretato dall’amico della 14enne (robert downey jr che veste i panni di uno dei personaggi più rivoltanti della storia del cinema). uscì nello stesso periodo di pulp fiction e la gente, troppo impegnata ad elogiare il film di tarantino, non lo apprezzò abbastanza, a parte un mio amico che mi ripeteva “cazzo batt, è fantastico, decisamente più forte di pulp fiction!”.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il tuo amico non ha tutti i torti!