domenica 10 febbraio 2013


Sono pallida, diafana come l’angelica ombra ariana di un’idea senza colori. Non ho voglia di vedere o sentire nessuno, vorrei essere la sola abitante di questo stronzo pianeta. Più pallida e bianca e fredda del pavimento. Più stronza di questo stronzo pianeta. Il mio pusher farmacologico mi ha donato oltre ad alcune boccettine di colorate goccioline anche una manciata di pillole diuretiche. Bevo acqua e piscio in continuazione, rendo il mio corpo ancora più diafano ed esangue di quello che è solitamente. Adoro il pensiero di non avere pensieri per gli umani. Sono dannatamente sola e guai a chi si azzarda a mettere le mani sulla mia solitudine. Sono seduta sul freddo del marmo, abbraccio le gambe, la testa poggiata sulle ginocchia. Il mio sguardo è triste e nero come due corvi che fanno l’amore in un desolato cimitero innevato. Stappo un flaconcino di chimiche lacrime colorate e verso metà dell’amaro contenuto direttamente nella mia bramosa bocca viziosa. Posata sul bianco pavimento sono una leggiadra marmorea farfalla del tutto disinteressata a sbattere le ali. Smisurato il tempo silenzioso scorre mentre resto posata sul pavimento immobile come una non profanata mummia diciannovenne del ventunesimo secolo. Vorrei una mega bomba nucleare che esplodesse ora annientando ogni cosa lasciando intatto solo il mio monolocale al tredicesimo. Spiccherei poi il volo con lo sguardo accarezzando tutta la distruzione accanitasi sul vostro bel pianeta. Da farfalla vomiterei sui vostri corpi carbonizzati, sputerei sulle vostre ossa, piscerei su ciò che rimane delle vostre esistenze incenerite. Scolo la restante metà del flaconcino succhiando direttamente dall’oscurata vetrosa ampolla, attendo di stramazzare al suolo senza fare il minimo rumore.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Datti fuoco