lunedì 29 settembre 2008

mia piccola iena oscura





mia piccola
stupenda iena
giochi uccidi e ridi
affondi le tue zanne
a te basta che
sopravvivi

mia belva crudele
con tutte
le cautele
mi salti addosso
ed io aspetto solo
che tu arrivi

tra luci di candele
ti scopro
bellissima e infedele
i pensieri
più abrasivi
sono un verme che m'assale

tutti sanno che il male
non costa niente
dona paura
ed io mi pugnalo
per offrire il sangue
alla mia piccola iena oscura




sabato 27 settembre 2008

...parole dionisiache

Non è possibile spiegare che cosa è il dionisiaco. È indefinibile. Per percepirlo ci vuole una specie di sesto senso. È uno stato d’animo melanconico-tragico con sentimenti ambivalenti. Dionisiaco è l’uomo profondo nella superficie. È l’uomo che comprende tutto e tutti. Dionisiaco è colui che smaschera tutte le falsità presenti nelle cose….

…Nietzsche non voleva amici perché vedeva in loro una limitazione alla sua libertà. Quando gli capitava di fare amicizia rimaneva deluso perché scopriva che questi amici avevano un modo di sentire, di vedere e di pensare assai diverso dal suo. Erano superficiali senza essere profondi, mentre lui era profondo nella superficialità…
Nientzsche anche se si lamentava della solitudine amava star solo. Alle passeggiate, al bar era sempre solo.

Solo chi arriva ad avere coscienza del proprio inconscio, del proprio caos può dire di aver capito Nietzsche e di essere dionisiaco.

[ Alfredo Fallica, docente di filosofia e studioso di Nietzsche]

venerdì 26 settembre 2008

bruciando...

Sto bruciando sto bruciando sottile e indemoniato bruciando lentamente maledettamente andando sto andando andando sempre più distante da il contorno che il vostro sguardo abbraccia andando consumando me ne sto andando...

mercoledì 24 settembre 2008

alieno...

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...lo schermo sputa bagliori sonori lampi accesi e graffianti, concerto degli ac/dc, il volume della tv è sostenuto…. il pc acceso mi ricorda che sul mondo c’è qualcun altro, me ne ricordo con una leggerezza che sa di celestiale… oh, la mia adoratissima megaindifferenza… chimicamente coloro un poco il mio sangue, divengo un fiorellino tra le tombe di un cimitero di provincia…. Oh, le lotte di viscosi colori riecheggiano le grida di satana , antichi profumi mi vengono a trovare… ciò che mi attornia è un monocorde mondo di cemento, nel mio sarcofago un sorriso beffardo che viene da chissà quale angolo del cosmo… sono un alieno con lo spirito tragico, la mia tuta è fatta di tramonto e di vino spirituale… immagino il mio suicidio teatrale, immagino gli spruzzi colorati sui muri grigi…. immagino la pioggia che laverà i miei resti transitori … la vita non è dura, non è malvagia… ad ogni modo io….. cambio stanza…..
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domenica 21 settembre 2008

visione

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trasudo strazianti spasimi trascendentali
elettrici sogni danzanti
assediano
le mie ultime ore
madide d’incertezza

un teatrale suicidio impolverato
mi esplode dentro

fomentate lingue di fuoco
corrodono
le mie distorte afflizioni
le mie soffici sevizie personali

anelo salvifiche dimenticanze
che mi possano allontanare
da questi insostenibili tormenti
desertici supplizi
trapassano le tenere carni
del vostro dolce battello maledetto

l’anello di salomone
impone altissime disfatte
un orgasmico turbinio
mi allontana
dal vostro triviale strepito
sgraziato
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giovedì 18 settembre 2008

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dall’altra parte,dall’altra parte… dimentico la sofferenza, alimento il mio sacro isolamento, dall’altra parte,dall’altra parte…cerco di ricordare il mio amore selvaggio e infuocato… danzare,danzare, amare sino alla fine…. amare … sino…. alla… fine. fine. fine. fine. ………
pazzo, mi vedo pazzo, incauto e imprudente davanti ai piccoli sogni che vorrebbero tarparmi le ali…. nel mio blu…. eccomi volare lassù…. meditare di precipitare, fracassarmi laggiù…. fracassarmi riducendomi in una poltiglia di sanguinolento desiderio ebbro, ebbro di libera….. libera follia plateale…. la fine, la fine…. danzare,amare,meditare di fracassarmi…. eccola.,eccola,la fine….



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martedì 16 settembre 2008

. nata bruciata .

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sono una creatura
nata bruciata
una triste e oscura
pagliacciata
un’elegante dama ottocentesca
accasciata sul marmo
del pavimento

un’antica dama
baciata ad arte
dall’ errabonda sorella morte
solitaria bellezza
con lo sguardo controvento
e il pensiero sempre in marcia
.

venerdì 12 settembre 2008

posto di merda


...oramai son cinque mesi lontano dal postaccio, quattro anni d’inferno……. che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda che posto di merda….

lunedì 8 settembre 2008


Occorre avere un po’ di caos in sé per partorire una stella danzante

(Friedrich Nietzsche)

venerdì 5 settembre 2008

In utero

La mia condizione di temporaneo confinato mi regala un’invidiabile, insuperabile solitudine, corroborata da serenità e totale assenza di preoccupazioni. Condizione perfetta per pensare, plasmare e irrobustire lo spirito. In una condizione come la mia, lo spirito, che gode di una libertà senza riserve, può prender forma tranquillamente, come un cristallo che può ordinare senza fretta i suoi atomi, all’interno del reticolo cristallino, mentre il liquido da cui prende forma si solidifica lentamente. Perché sono stronzate quelle secondo cui sarebbero le tappe della vita, piccole e grandi, a plasmare, dare forma allo spirito di un individuo. Per carità, gli eventi disseminati nella vita possono sì modificare le sfumature, acuire o levigare le asprezze geometriche del cristallo, ma una sua forma peculiare il cristallo ce l’ha già insita nella sua natura, ed è con questa sua forma che affronta le tappe della vita. Motivo per cui ognuno affronterebbe in maniera differente le medesime tappe che, in un ipotetico esperimento, potremmo disseminare nelle esistenze di mille e mille individui. Ecco perché dico, a chi asserisce che la mia condizione di temporaneo recluso è una sorta di ibernazione spirituale, che è un gran bischero! All’interno della mia muta celletta, calda e rassicurante, io vivo e respiro, soprattutto penso e sfoglio infinite pagine della biblioteca dell’universo, contenente milioni, miliardi di esistenze, di vite umane. Ecco perché ho una certa dimestichezza con san Francesco, con Dante o Nietzsche, la Callas o Mozart. Ma anche con innumerevoli esistenze decisamente più anonime. Qualche esempio? (to be continued...)

martedì 2 settembre 2008

nel mio blu

vivo nel mio blu
lontano dal frastuono di luci
lontano dai pensieri galleggianti
vivo proprio laggiù
dove non servono le mie acrobazie
dove scintillano libere
le mie splendide pazzie

lassù dove gli eroi
sono infelici e silenziosi
dove i colori son come li voglio io
il mio blu è un campo fiorito di tragedie
oh la tragica bellezza
che disseta il mio animo
incomprensibile ai più