mercoledì 26 novembre 2008

Cry


Aspetto qualcuno ma non c'è nessuno. Nessuno di cui m'importi qualcosa. Nessuno. Aspetto qualcuno.
Il mio è il suicidio più lento e inesorabile del mondo, di tutti i tempi. Aspetto qualcosa che non arriverà mai. Ho smesso di cercare. Aspetto.
Ho incentrato tutto quanto sulla mia esistenza, ho annullato tutto il resto, c'è solo la mia triste, sola, distante esistenza. Il resto è meno di zero. Bullet, il mio cane di peluche, ascolta con me Tori Amos fumando passivamente la terza canna della serata. Non mi sbatte un cazzo di niente e nessuno e sono fiera della mia megaindifferenza. Nei confronti di tutto il niente che mi circonda.
Assaporo giorno dopo giorno questa mia lunga agonia fatta di ore che scivolano lente sull'orlo affilato di un triste baratro che non ha nome e non ha senso. E' una sensazione piacevole.
Vorrei piangere per qualcosa o qualcuno ma non ci riesco.
Decido di farla finita. Una fiala in vena di Vatran diluita con 10 cc di fisiologica. E addio.
Buonanotte...

sabato 15 novembre 2008

sofferenza

nella piena osservanza della tradizione dei poeti maledetti, ovviamente in primis il mio arturino-caro….. mi faccio del male, lacero le mie carni sondando ogni lato oscuro del mio essere, rivelando attraverso la mia sofferenza, il mio dolore, la luce che il resto del mondo non può vedere… bagni di luce, come lame che sfibrano il mio corpo, lacerano le mie giornate…

mercoledì 5 novembre 2008


Sono una rosa bianca che appassisce in un mondo prolisso, mesto di colori elettrici e assordanti, perché nessuno vuole amare la mia anima isolata, una vergine di marmo triste e immacolata, una colomba mai volata?

martedì 4 novembre 2008

attesa...

scoppio di un’insolita, strana quiete morbosa…… mi sveglio e sono l’animale più pacato e impassibile del pianeta, stravagante sensazione, stravagante sensazione…… mi sorprendo a giocare, a fingere di essere una persona normale e rido, rido di voi che ci cascate… sono l’unica persona libera che conosca, anche se sono costretto a fingere d’essere qualcos’altro… libero nella mia campana di vetro, libero nel mio monolocale di cemento, libero nel mio parnaso personale, libero tra sanguinanti ferite silenziose… probabilmente,ora, ciò che sto facendo è offrire il mio corpo alla morte, che verrà a trovarmi senza fretta, le sto scrivendo un invito, un biglietto d’invito…. non voglio che il mio foglietto resti bianco, non voglio che la morte, all’appuntamento, si senta sola e abbandonata, trascurata… la immagino così bella, semplicemente bella, bella da guardarla, da sperare che ti guardi, che ti dedichi un solo attimo del suo tempo, che decida di venirti incontro, di salvarti…
...attendo che la morte mi venga a cercare