giovedì 16 agosto 2018

per così dire, mi sono trasferito su facebook, una paginetta rigorosamente anonima intitolata L'ombrello di Borges, ci scribacchio impressioni e cose per me notevoli filtrate ovviamente dal mio sguardo, dalla mia sensibilità. ma si tratta di cose abbastanza potabili, normali. di abbandonare definitivamente questo polveroso e recondito angolino proprio non se ne parla. perchè in fin dei conti i miei lupi ci sono ancora, le chimiche ventate colorate nelle mie vene pure e così anche il mio insano e dissennato maledettismo in bianco e nero che impregnano il mio animo disseminato di inquietudini che creperanno con me, mi accompagneranno fin dentro la fossa. ilbattelloebbro che è in me resiste e mi tiene in vita, finchè avrò aria nei polmoni sarò strano, ombroso, insolito e solitario. se dovessi diventare normale, socialmente normale, anche se l'aria continuerà ad essere filtrata dai miei polmoni vorrà dire dire che sarò morto, che sarò diventato uno zombie, uno di voi. questo angolino, questo piccolo pezzetto di terra, questa piccola spiaggetta isolata, questo fazzoletto di deserto è la spontanea oasi della mia anima tormentata e irregolare, poco importa se nemmeno uno sguardo dovesse posarsi su queste parole sprigionate dalle mie elucubrazioni senza trucco. qui relego i sospiri del mio animo quando mi strucco totalmente e da pagliaccio divento un angelo diafano, irrequieto e insofferente, un angelo pallido che sanguina come sanguinano gli umani ma in silenzio, con peccaminoso splendore e discrezione. quando sarò dentro la fossa probabilmente quest'angolino tacerà per sempre.