domenica 23 marzo 2008

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Quasi mi stupisco quando mi sorprendo a provare qualche emozione grossolana e mediocre, quasi dimenticassi che dopotutto soggiorno in un corpo simile al vostro, fatto di sangue, ossa, muscoli, un corpo che calpesta il fango, l’asfalto e il cemento che calpestate voi tutti. Ogni tanto la mediocrità, come una subdola zanzara, inietta la sua impercettibile quantità di veleno nelle mie vene ed ecco la mia reazione di poco fa. Se non altro trovo piacevole il fatto che ora osservo il mio corpo dall’alto, lo vedo scrivere queste parole al pc e sorrido, sorrido per via della superiorità e dell’ironia che non mi abbandonano mai, sorrido perché se non mi capite non posso farci niente e sinceramente esser capito m’interessa così poco (“Ho sempre rifiutato di essere compreso.Esser compreso significa prostituirsi…” diceva il poeta ). La mia vita, quella corporea e terrena, sembra essersi un pochino impantanata ma dall’alto, cari miei, dall’alto respiro la medesima aria che respiravo fin da ragazzino e questo è ciò che m’importa, questa è la prova che il grigiore non ha affondato in me le sue radici ed è per questo che sono ancora in vita, è per questo che non faccio l’ultimo passetto…

Da distanze siderali, uno stralcio d’illusorio abbraccio a chi sfiorerà queste parole.

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