martedì 25 gennaio 2011

La sera, quando siamo stanchi, sconfortati, profondamente demotivati, o quando gli artigli della solitudine affondano nelle nostre carni con più veemenza del solito, ciò che desideriamo più di ogni altra cosa è dormire. Dormire profondamente, staccarsi dalle angosce della giornata, barricarsi in un sonno che non sia sfiorato dalle paure, dalle ansie quotidiane. Spegnere la luce ed avvolgersi in un buio silenzio che non sia inquietante ma confortante, tiepido, soffice ed accogliente. Questo sonno che desideriamo non somiglia ad una morte temporanea? L’unica differenza è la consapevolezza del risveglio. La morte ci spaventa perché non sappiamo se e come e dove ci risveglieremo. Addormentarsi col coraggio di affrontare ciò che avremo davanti al risveglio, questo il semplice segreto per non temere la morte come una peste da scacciare a tutti i costi.

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