venerdì 7 dicembre 2012


festeggio da solo stando a casa non facendo assolutamente nulla. la mia festa preferita. i miei amici sono tutti qui invitati tra queste mura. sono solo. e sto così bene. mi fa sorridere sferzante il pensiero che alcuni pensano ad un capodanno da trascorrere in crociera. una condanna a morte acquistata magari a piccole rate mensili. poco fa mi sono procurato un bel taglio in un dito, piuttosto profondo. per tagliare corto potrei dire che è successo mentre cucinavo ma in realtà i coltelli da cucina non c’entrano, stavo semplicemente rimuovendo il coperchietto di un lumicino cimiteriale, di quelli cilindrici in plastica rossa, costano poco, sguscio le candele liberandole dal loro involucro plastificato e le uso come domestiche candele per regalarmi un’atmosfera sofficemente ottocentesca. ho lasciato che il dito sanguinasse copiosamente prima di applicare un cerotto, ho ascoltato il mio sangue scorrere libero e silenzioso come un rivolo di lacrime in un volto ingabbiato in un monolocale metropolitano. tra candele e taglietto e sangue e totale assenza di trucco sono piuttosto folle. e mi piace. col travestimento da pagliaccio nessuno scorgerà i bagliori della follia sapientemente tenuta a bada. sorseggio un bicchiere di porto, non amo particolarmente il porto ma qualche volta, quando penso ad hemingway, non resisto a concedermi un goccio di quel rosso vino dolciastro. potenza della letteratura, potere e fascino dei grandi scrittori. il de profundis è una profonda lettera che oscar wilde scrisse dal carcere al suo amico e amante bosie. profondità di un’anima sensibile e sofferente annodate all’esistenza terrena. io ho avuto la mia bellissima musa dalle vene di ghiaccio. per lei ho ormeggiato la mia anima sul suolo di questo pianeta. e l’ho fatto senza sforzo. be’, lei era la mia bellissima musa dalle vene di ghiaccio. adoro la mia calma follia apparentemente priva di clamori. tra le mie quattro mura sono così bello pallido struccato e candidamente folle. il costume del pagliaccio attende inerte poggiato su una sedia. stanotte dormirò nudo. nudo e struccato. al diavolo il mondo, al diavolo il circo.


5 commenti:

senzaLogica ha detto...

Io prenderei delle candele profumate, tipo alla vaniglia.
Sarà pure l'atmosfera ottocentesca ma con qualcosa di più IN ;-)

tuttoilniente ha detto...

mmm no, purpis, l'odore della cera (così come l'odore dello zolfo e del legno in combustione dei fiammiferi) è un odore impareggiabile...

Anonimo ha detto...

sono odori essenziali, non artefatti, piacevolissimi

Back ha detto...

Non sei tenuto a vestirti a festa...non per il pubblico gaudente e che plaude allo splendido spettacolo...Il silenzio è assenza di cuore...

Anonimo ha detto...

al diavolo ogni cosa. a volte, in giorni di festa come questi, stare da soli è un lusso che non tutti si possono permettere.. essere per due giorni interi l'essere più silenzioso al mondo.
tua, nàstenka