giovedì 27 giugno 2013

qualche giorno in bianco e nero, senza circo, senza lancette, senza la preoccupazione di diversificare le ore, i giorni, compiacersi di un piattume esteriore e poter distendere l’intelletto come meglio crede. adoro sgualcire la mia pelle, barbetta incolta e occhietti lucidi e stanchi, pupille vetrose di un castano che tende al verde. spiegazzato come un vecchio giornale già letto. vedermi così mi piace. nudo come un osso di una carcassa sotto il sole cocente del deserto. nudo e crudo senza orpelli. pura essenza priva di ornamenti. non mi va di dormire. voglio solo vedermi appassire come un socrate che accetta di morire. silenzioso come un fantasma in incognito mi aggiro nei meandri della circense realtà. per poi riesumarmi nella solitudine che mi è propizia. un mare di acqua nera fonda come una morte fredda priva di ogni profumo. nuoto sott’acqua sotto quell’acqua nera fonda come una morte fredda priva di ogni profumo. prendo un bicchierino di cognac, me lo serve nei miei pensieri una piacente cameriera bella come un angelo costretta a timbrare il cartellino, il suo circo immagino. assassini da film in bianco e nero conversano ad un tavolino abbigliati con impermeabili di pelle nera, sigarette e bicchieri di whisky a fare da contorno insieme ad una specie di calma routinaria decisamente fuori luogo. ho voglia della mia distorta lucidità. un libro scritto col sangue da un demone spietato e disumano. anch’esso nella mia mente. ancora un po’ di grigio e di nero prima di abbandonarmi nel mio letto rovente di buio, inquieto come un arido paesaggio dell’anima. 

1 commento:

senzaLogica ha detto...

Però mangia in mezzo a tutto questo :-)

Ahhhh, è sempre un piacere leggerti.
Io adoro come scrivi!!!!!