domenica 29 dicembre 2013

mi raggomitolo nella mia adorata sociopatia. sono un sociopatico con un enorme talento da pagliaccio. a parte il circo adoro starmene rinchiuso in casa senza il minimo contatto con persone. sto così bene solo e nudo e crudo e selvaggio e tagliente come un’amigdala di pietra legata all’estremità di un bastone. seduto sul freddo bianco del pavimento ascolto e riascolto the wall. ascolto e riascolto the wall. là fuori ci sono persone che dicono di amarsi, dicono di stare bene assieme. bah! contenti loro. ogni tanto affiora il pensiero che morirò solo come un cane. e non è un pensiero deprimente come potrebbe sembrare. vorrei morire con lo stato d’animo che ho in questo momento, lo stato d’animo di un pagliaccio che sorride dentro di sé, rinchiuso nel suo Io, sorridente e tranquillo, freddo come un iceberg che nessun arcobaleno toccherà mai. vorrei morire senza manichini che mi stiano attorno. vorrei solo essere ricordato da chi ha intravisto qualche piccolo stralcio di me.


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