martedì 26 luglio 2016


… non ho mai smesso di bruciare, di sprofondare, di sanguinare… le pause che s’intravedono sono semplici e illusori trucchi del mestiere di un pagliaccio di professione… e non ho mai smesso di abitare le mie notti, condite con le mie cose, i miei vetri, i miei colori… con gli anni la mia anormalità non è svanita come un profumo che si disperde nell’aria lasciando inizialmente qualche traccia poi il nulla… strofino ancora il mio alveare, faccio danzare farfalle e pipistrelli, continuo a ferirmi, a graffiarmi, a mischiare goccioline colorate… continuo a farmi trapassare da ciò che sono… prima o poi tutto finirà e sarò freddo e morto e sottoterra.

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