giovedì 18 marzo 2010

sogni d'oro

estrema solitudine notturna. gli schiamazzi giornalieri si diradano ed ecco riaffiorare i criminali pensieri distruttivi, voraci, mostruose creature notturne che azzannano la mia pelle appena struccata. sento il peso della stanchezza del pagliaccio. ho voglia di estrema semplicità, mandare a quel paese chiunque mi si avvicini con intenzioni troppo attorcigliate. mentre si placa il brusìo della platea, sedimentandosi sul fondale e lasciando la notte sgombra da ogni fastidioso rumorino di sottofondo, mentre il silenzio si espande sino a ricoprire l’aria di questa notte, sento tutto il disprezzo per le persone che la vita mi mette forzatamente davanti. sorrido mentre sento questo disprezzo che mi provoca una laconica sofferenza cronica. immagino giornate costellate di persone che sanno ascoltare i miei silenzi, apprezzare i miei occhi, assaporare la mia vena malinconica. ho voglia di semplicità. che non è la semplicità degli squallidi esserini sghignazzanti che mi attorniano. mi lascio mordere, azzannare dalle mie inquietudini, mentre gli esserini riposano beatamente al calduccio. a loro sonni tranquilli, a me la mia dannazione.
mentre sento la pelle che comincia a lacerarsi, mi sento fortunato. sogni d’oro.

2 commenti:

... ha detto...

.. sogni d'oro ...

Anonimo ha detto...

congelare tutto ... e sprofondare nel niente ...