sabato 19 maggio 2012

il vento fischia forte e dialoga con la mia atletica solitudine, pacifica e serena. la mia solitudine ha le bellissime fattezze di una splendida dama ottocentesca. stanotte si siede sulla poltrona del salotto e mi guarda con dolcezza e morbosità di spietata madre premurosa. è la sua presenza ad aver richiamato in questo scorcio di cementata civiltà questo vento così arcano, antico, quasi pagano. l’eternità della mia splendida dama ottocentesca mi regala un soffuso sentimento di calore che è un attraente balsamo per le mie membra inaridite e screpolate. stanotte, quando sarò avvinghiato alle mie inquietudini, lo sguardo della mia dama mi accarezzerà silenziosamente ed io sarò un bimbo quasi felice. una canzone de l’imboscata di battiato recita “… ma io ho una bambina, negli intervalli, che mi accarezza i bianchi capelli e gli anni si fanno docili al suo tocco…”. tra pochi anni, quando sarò un relitto nel fondale di una casa di riposo, avrò una 14enne che, negli intervalli, mi parlerà di arte, delle cose notevoli che incontrerà nella sua vita, e gli anni si faranno docili.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

chissà, che.. non lo farà davvero.. prima o poi

Anonimo ha detto...

(mi piace, questo nuovo sfondo.. scenografie che somigliano a quelle di certi miei sogni, visioni appartate dietro le quinte di fondali manieristici...)