mercoledì 2 gennaio 2013



lontano dal circo sono tutto mio, libero e solo, libero di essere solo. barcollo moribondo e sorridente, sfrenato come un ballo sulle note di interstellar overdrive. una triste effervescenza sprizza dai miei pori colorati come micropozzi spalancati come occhi sulla volta del cosmo freddo e silenziosamente sovrumano. brucio e mi piace bruciare. stop. vado davanti alla specchiera del bagno, i miei occhi in questo momento devono essere bellissimi. [sono così belli diomio, roba da innamorarsi all’istante]. a modo mio sono uno dei miei eroi. finirò triste e solo e, almeno in parte, libero. sono il mio piccolo e bellissimo eroe part-time. poco fa, per le strade, tanta umanità agonizzante senza sapere di esserlo, vuoti occhi senza fondo, senza sogni, senza colori, senza fondale, solo lucine piene di spot televisivi e riflessi di vetrine come gabbiette dalle vetrose pareti senza impronte e ditate. mi sorprendo a desiderare un abbraccio. ma non da quelle sagome senza vita. vulnerabilità che sale a galla per ricordarmi che ho un corpo destinato a questo mondo. il mio destino maledetto. voglio la mia splendida dama ottocentesca, voglio che sia lei ad abbracciarmi. lei e basta. vorrei non dover incontrare gente per forza. voglio che sia solo lei ad accostarsi a me. potrei guardarla con gli occhi della specchiera.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

[...]
undici anni dopo sono ancora invisibile. su questa scomoda seggiola del circo sembro
solo una quieta ed educata signora che aspetta composta il suo turno. sono elettrica in realtà.
vorrei ascoltare musica a un volume sconsiderato, girare su me stessa e seguire la voce di cobain o vedder o staley... nella mia testa risuonano note cattive e disilluse,
grunge e nichiliste.
sfanculo sommessamente ogni persona che mi si avvicina.
mi sento rivestita da una coltre di neve e ghiaccio.

mi sento così sola. mi sento così sola che vorrei esserlo di più.

ma come spiegarlo? non si può.
non ho neanche voglia di provare a
spiegarlo perché è una sensazione, una vibrazione che corre sotto la pelle, nelle vene.
in me suona come l'assolo di un basso elettrico o come il dolce suono di un violoncello.

Anonimo ha detto...

mmmmmm