sabato 5 gennaio 2013

chi cavolo sta scrivendo queste parole? a chi appartengono queste dita che compongono frasi che si stagliano su un vetro luminoso? sono in procinto di dissolvermi, lascerò un’invisibile traccia come un arcobaleno di pulviscolo atmosferico. quasi  già non esisto, anziché scrivere sospiro su carta. e non ho nemmeno niente da dire, semplicemente sospiro. il mio sguardo è dolce, vitreo e limpidamente inanimato. non una goccia di sangue nel mio corpo. la mia splendida dama ottocentesca canta per me, una melodia incantevole che non passa nemmeno attraverso le mie orecchie, giunge sussurrata direttamente nella mia anima bianca, esangue, appesa ad un corpo che sembra quello di un vecchio pescatore d’altri tempi. in lontananza sento arrivare i miei lupi, più affamati che mai. non ho voglia di alcun essere umano. ascolto la voce della mia dama, fino a sprofondare nel mio buio. se mi risveglierò non lo so. ma questo importa così poco…

4 commenti:

ilbattelloebbro ha detto...

stanotte, una volta di più, m'innamoro di me stesso...un mostro che si vede bello e trova mostruosi tutti gli altri esseri...trovo conforto nella mia solitudine...

Anonimo ha detto...

una pallottola di diamante in piena fronte

Anonimo ha detto...

marsia, presa da un raptus.. mi sto studiando la cello suite n.1, in Gm.. era un genio

Anonimo ha detto...

Dovresti suicidarti per coerenza perché così non vale, ma forse sei un codardo