domenica 16 giugno 2013

aspetterò la morte da solo. tutti lo fanno, tutti fanno i conti con la morte a tu per tu. sono i corpi che avendo qualcuno accanto danno l’illusione che non si sia davvero soli. il mio corpo, quando avrò davanti la morte, sarà solo. non verrebbe etichettato, dalla gente, come un pensiero allegro. è un pensiero come un altro. balle. nessun pensiero è uguale ad un altro. prendo qualcosa da bere, offro io. una volta ho sposato la mia bellissima musa dalle vene di ghiaccio. voglio dire, c’è stato un momento in cui l’avrei fatto e basta. nessun pensiero è uguale a un altro, nessun momento è uguale ad un altro. quando morirò forse tornerò a casa. nel luogo da cui provengo. questo mondo con me c’entra davvero poco. una rondine, ne esistono ancora? vola aldilà della mia finestra. oggi ho guardato negli occhi una morta che respira. le ho anche rivolto la parola. cinquant’anni, un cancro allo stomaco, le hanno detto che l’avrebbero portata in sala operatoria e le avrebbero asportato lo stomaco. invece. invece dopo averle aperto la pancia hanno visto che il mostriciattolo si era avvinghiato al pancreas, al fegato e al duodeno. l’hanno richiusa senza fare nulla. hanno scritto che si sono limitati a fare un intervento palliativo e che c’è l’indicazione alla chemioterapia. verdetto di morte. anche se a lei ancora non gliel’hanno detto. io ho guardato una morta che respira, una cosa come un’altra. cose che succedono. magari non lo sai ma ti capita più spesso di quanto pensi. vedere una morta che respira. una cosa come un’altra. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

marsia... devi presenziare là.. dddddevi.. un pochetto