mai andato d’accordo con l’allegria, perlomeno con
quell’allegria che inseguono le personcine che mi attorniano. l’allegria che
conosco io è una cosa da non condividere con nessuno. se non condividi un bel
po’ di risate con gli altri, con l’avanzare dell’età sarai sempre più solo e
creperai senza nessuno attorno. probabilmente questo sarà il mio destino. amen.
certo che se andare incontro all’allegria significa dimenarsi come un
epilettico oligofrenico (adoro questo termine che ho imparato dalla mia
bellissima musa dalle vene di ghiaccio, un modo così elegante e ironico di dare
dello stupido alle persone eheh) a suon di musica del cavolo be’, preferisco
crepare. e mentre crepo non rompetemi le palle, grazie. ri-amen. mmmm perché
stavo parlando dell’allegria? boh, forse perché oggi mi sento quasi allegro,
sempre a modo mio s’intende. e forse sono allegro anche perché me ne posso
stare per i fatti miei, a dèbita distanza dall’allegria degli altri. voi tutti
in prima fila con sorriso-a-gettone, pensieri azzerati, individualità sotto le
suole delle scarpe. io ringrazio il fato per il mio biglietto, per il mio posto
a dodicimila anni luce dalla scena. diomio, quando morirò non sarò più
costretto a frequentare il circo. e questo per me sarà già paradiso.
1 commento:
Da quando sono tornata da Berlino ho preso una lunga pausa dal pollaio lavorativo, non risparmio sulle chimiche digressioni esco pochissimo e non vedo nessuno... meraviglioso...
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