mercoledì 18 settembre 2013

mai andato d’accordo con l’allegria, perlomeno con quell’allegria che inseguono le personcine che mi attorniano. l’allegria che conosco io è una cosa da non condividere con nessuno. se non condividi un bel po’ di risate con gli altri, con l’avanzare dell’età sarai sempre più solo e creperai senza nessuno attorno. probabilmente questo sarà il mio destino. amen. certo che se andare incontro all’allegria significa dimenarsi come un epilettico oligofrenico (adoro questo termine che ho imparato dalla mia bellissima musa dalle vene di ghiaccio, un modo così elegante e ironico di dare dello stupido alle persone eheh) a suon di musica del cavolo be’, preferisco crepare. e mentre crepo non rompetemi le palle, grazie. ri-amen. mmmm perché stavo parlando dell’allegria? boh, forse perché oggi mi sento quasi allegro, sempre a modo mio s’intende. e forse sono allegro anche perché me ne posso stare per i fatti miei, a dèbita distanza dall’allegria degli altri. voi tutti in prima fila con sorriso-a-gettone, pensieri azzerati, individualità sotto le suole delle scarpe. io ringrazio il fato per il mio biglietto, per il mio posto a dodicimila anni luce dalla scena. diomio, quando morirò non sarò più costretto a frequentare il circo. e questo per me sarà già paradiso. 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Da quando sono tornata da Berlino ho preso una lunga pausa dal pollaio lavorativo, non risparmio sulle chimiche digressioni esco pochissimo e non vedo nessuno... meraviglioso...