mercoledì 8 gennaio 2014

la mia splendida dama ottocentesca a braccetto con la Morte, l’elegante, femminile e scheletrita dama di bianco vestita. insieme qui nella mia stanza, insieme bellissime, meravigliose mi guardano mi baciano con lo sguardo il loro sguardo è per me un sorriso che mi scalda come un personale sole in una notte di sahara. mi regalo una dose massiccia di buio, chimica-colorata carezza una specie di pennellata di cielo-azzurro ma di colore nero-buio-pesto. una chimica pennellata nelle mie vene e domani quando mi sveglierò avrò solo la lingua amara e il viso smorto. un pallido pagliaccio struccato con la barba nera. sprofondare nel buio è come saltare dal battello, anzi come andare incontro, io battello, incontro alla bufera. 
 

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