domenica 8 febbraio 2015

elettricità mi scorre dentro nelle vene un lavico fiume sotterraneo che mi percorre le viscere sprizzando incandescenti scintille luminose come schegge di un sole imprigionato tra le mie ossa. e dentro di me c’è anche un animale che vuole azzannare graffiare artigliare. qualcosa di selvaggio rabbioso selvatico assetato di sangue. il mio sguardo probabilmente è quello di sempre ma io lo immagino feroce collerico due occhi grifagni come diceva il Poeta. voglio ruggire addentare ferire smembrare lacerare carni. dentro di me una caverna primordiale io sono una caverna primordiale a che il mondo mi stia lontano. vorrei infilzare trafiggere con lo sguardo sparare forare ferire a morte uccidere. dio una cosa che ora vorrei è un grande falò qui nel mezzo della mia stanza fuoco tizzoni fiamma carboni ardenti un vero fuoco con vera legna boschiva raccolta graffiandomi le mani e le braccia. bevo whisky con la luce fioca che ospita la voce e la musica di syd barrett. per il fuoco fanculo non c’è speranza. ma il fuoco ce l’ho dentro e crepita fiammeggia arde e divampa che è una bellezza. è un fuoco che corrode il mondo e tutto ciò che mi attornia. guardatemi e statemi lontano.


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